Se in senso stretto con il termine “museo” si intende una raccolta di opere d’arte e manufatti in genere omogenea, il museo di Contrada è al contrario per sua natura eclettico, racchiude una varietà di oggetti non obbligatoriamente antichi, è una sorta di macchina del tempo, uno scrigno di ricordi di una famiglia così particolare, unica, come quella della Contrada. Molti manufatti presenti nel museo sono frutto di donazioni di Istriciaioli che testimoniano nei secoli l’amore per la Contrada. Ma ci sono anche donazioni di persone non senesi, che sono state contagiate da questo modo generoso di manifestare l’affetto verso quell’entità unica che è la Contrada. Il breve viaggio attarverso il museo della Contrada Sovrana dell’Istrice che ci accingiamo a intraprendere non vuole essere una lezione di storia dell’arte, che altri avrebbero senza dubbio più titolo e merito di svolgere; può essere, invece, un racconto che si snoda attraverso la descrizione di parte del patrimonio, anche di affetti, che la sede dell’Istrice contiene, per cercare di far conoscere a quanti non ne abbiano ancora avuto modo un po’ di quella storia che è, in parte, anche la loro.
